di Fabio Carbonari

Ipnosi è un vocabolo che deriva da Hypnos, dio del sonno che a sua volta genera Morfeo, il dio dei sogni.

L’ipnosi è una tecnica antichissima della quale abbiamo testimonianze millenarie. In epoca moderna ha assunto via via veste sempre più scientifica a partire dalla fine del 1800 con pubblicazioni di articoli dedicati. In particolare, nel ‘900 è Milton Erickson a dare un contributo fondamentale parlando dell’ipnosi naturalistica applicata anche allo sviluppo infantile.

La trance ipnotica può essere definita come condizione di miglior consapevolezza e responsività; tale condizione è maggiormente fruibile dalla popolazione infantile ed adolescenziale, in quanto questi giovanissimi sono generalmente curiosi, disposti a sperimentare, liberi da stereotipie o pregiudizi.

Nel corso degli ultimi decenni l’ipnosi clinica pediatrica e diventato uno strumento sempre più diffuso e apprezzato, in quanto molto utile su diversi versanti: autoregolazione delle emozioni e focalizzazione attentiva, miglioramento della propria immagine e autostima, oltreché nel trattamento di disturbi clinici specifici legati a traumi o alle spontanee fasi di sviluppo che nel loro susseguirsi possono essere vissute con difficoltà endogene o esogene. Le persone ingenerale, specialmente quelle in età giovanile, vivono spontaneamente delle trance ipnotiche nel corso della normale vita quotidiana. Per tale motivo spesso lo specialista non ha bisogno di intervenire con metodologie invasive o estranee al soggetto, poiché è molto più utile e proficuo agganciarsi all’esperienza già in essere che la persona sta già sperimentando al fine di veicolarla in maniera utile e gratificante. Si tratta quindi di un intervento sempre personalizzato e unico come un abito sartoriale, cucito su misura per quella persona, tenendo conto delle caratteristiche individuali, delle esperienze personali e delle capacità di intendere e comprendere. Risulta essere un ausilio particolarmente efficace in età evolutiva in quanto aiuta a recuperare la giusta percezione di sé e dell’ambiente, promuovendo la consapevolezza e la fiducia nelle proprie risorse, siano esse conosciute o meno.

Tramite le tecniche di suggestionabilità, è possibile stimolare l’inconscio affinché possa fare ciò per cui a coscienza non ha competenze o crede di non averne. Si tratta di un percorso di accompagnamento verso stati esperienziali desiderabili o risolutivi di problematiche, con la consapevolezza che la mente cosciente non ne intravede la via e spesso neppure l’esistenza. A tal fine si fa uso della suggestionabilità, ovvero del suggerire un tema, un percorso, una immagine che aiuti il bambino a lasciar andare i criteri di ordine logico e pregiudizievole per far emergere una elaborazione di tipo evocativo ed immaginativo nella quale possono trovare spazio prospettive e soluzioni diverse dagli ordinari canali di elaborazione cognitiva. Si tratta di impressioni, immagini, sensazioni, visioni, esperienze cinestesiche e quant’altro la mente inconscia di volta in volta mette a disposizione del bambino affinché ne tragga beneficio. A tale scopo la guida del terapeuta è essenziale in quanto non solo permette al bambino di essere condotto in maniera appropriata, ma che di sentirsi rassicurato e incoraggiato nel fruire di una esperienza interiore volta a generare maggiori consapevolezze e gestire al meglio le proprie qualità, quelle già conosciute e quelle che si vanno scoprendo.  In base alla tipologia di bambino con il quale si lavora, si potrà privilegiare il canale verbale se è un tipo uditivo, il canale immaginifico se si tratta di un tipo visivo, oppure indicazioni di movimento se si tratta di un tipo cinestesico. È sempre importante tener conto che quando si parla alla psiche di una persona, la sua parte inconscia non conosce il significato della negazione, per cui la mente profonda comprende solo frasi assertive/positive, mai frasi contenenti negazioni. Per esempio, se si usa l’espressione: stai tranquillo perché non incontrerai nessun mostro per cui non c’è motivo che tu stia in ansia l’inconscio considererà i concetti di mostro e ansia come temi centrali della comunicazione, si focalizzerà su di essi con conseguente aumento del disagio.

Nel lavoro di ipnosi in età evolutiva si aiutano i bambini ad entrare in una condizione di trance leggera mediante una serie di affermazioni positive, per poi condurli ad esperienze interiori rassicuranti, piacevolmente fruibili, nelle quali essi possano recuperare un ruolo protagonista ed efficace.