Ulian Sonsierei
[Insegnante Tai Ji Quan]
Il suo primo approccio con il Tai Ji avviene in giovane età quando Sonsierei, ancora liceale, inizia a frequentare una scuola di teatro. Nella recitazione bisogna saper gestire perfettamente il proprio corpo, convogliare e trasmettere energia, usare specifiche emozioni. Caratteristiche che l’allora direttore artistico della Compagnia teatrale, Angelo Mammetti, intuisce di poter far apprendere ai suoi studenti con gli insegnamenti motori del sapere taoista. Nello stesso background, ancora allieva del suddetto regista, riceve un nuovo orientamento motivazionale con l’avvicinamento alla bioenergetica, ambito che però conoscerà esclusivamente per uno sviluppo personale. Le vicissitudini della vita la portano poi a scelte obbligate in altri settori, fino al 2014, quando la sua strada si incrocia con il Maestro Antonio Gentile.
Riprende così i suoi studi, su questa incomparabile arte marziale, arricchiti ed approfonditi da seminari con maestri quali Mario Antoldi, Zhang Janguo e i maestri successori del Gran Maestro Yang Lin Sheng. Attualmente è impegnata come membro dirigente nella Scuola Nei Jia Kung Fu dove coadiuva il Caposcuola nell’insegnamento e porta avanti l’apprendimento e la sua ricerca nelle tecniche di combattimento e armonia cinesi.
Attestato di Istruttore di Tai Ji Quan conseguito presso l’Accademia NJKF rilasciato dal Maestro Antonio Gentile discepolo successore di VI generazione del Gran Maestro Yang Lin Sheng.
“Il Tai Ji Quan è una tecnica di salute, una pratica marziale e un’arte di vivere.”
Tai Ji elogio alla lentezza
Il Tai JI Quan è uno dei 5 rami della Medicina Tradizionale Cinese (MTC). Gli altri 4 rami sono l’agopuntura, la dietetica, la farmacopea (erbe medicinali) e il massaggio Tui Na. È un metodo millenario complementare per prevenire blocchi e ristagni del Qi (energia vitale onnipervasiva) e per mantenere il corpo sano e armonioso in particolar modo nei periodi in cui si è sottoposti in misura maggiore a stress o a stati di esaurimento.
Con la sua estrema lentezza di esecuzione, la respirazione profonda e regolare fa parte degli esercizi energetici che si basano sull’equilibrio dinamico delle forze di Yin e Yang.
Il suo insegnamento si caratterizza per la sua componente intergenerazionale, la qualità della sua pratica infatti migliora nel corso degli anni ed è per questo una metodologia adatta a persone di tutte le età. A differenza delle arti marziali esterne che utilizzano soprattutto vigore muscolare e velocità, qui ogni movimento è rilassato e naturale ed articola forze interne, riuscendo ad esprimere radicamento e fluidità. Durante gli esercizi sono distinguibili le tre fasi di espansione, compressione ed emissione della forza. Un consapevole e preciso trasferimento del peso del corpo da una gamba all’altra, il gioco alternato delle braccia, i movimenti che si susseguono in modo fluido, aiutano a riallinearsi e a rafforzare il senso dell’equilibrio, correggendo spontaneamente i vizi posturali. Si sviluppa una silenziosa dialettica di mobilità nell’immobilità e viceversa, in una costante trasformazione si nutre lo spirito vitale e si rimpara a seguire il flusso dell’Ordine Universale della Vita. Questo metodo permette inoltre di riconciliarsi con il proprio corpo migliorando l’immagine ad esso legata, dopo poche sessioni, il partecipante è già più centrato, più calmo ed energico. Con la giusta guida, attraverso questa “meditazione in movimento” e un grande lavoro di visualizzazione ognuno può imparare a percepire il proprio Qi, mobilizzarlo e dirigerlo nel proprio corpo recuperando i bioritmi naturali per ritornare ad essere “il Maestro di Se Stesso”.